Trasmette cultura questa piccola città lagunare, con la bella architettura urbana, preserva le valli con i tanti uccelli eleganti, unisce l'atmosfera dei pittoreschi ristorantini del litorale alla vivacità dell'estate dei suoi lidi.
Comacchio sorge sulla terraferma lagunare della parte estrema del Parco del Delta del Po (dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO) ed è separata dal mare Adriatico da vaste dune sabbiose. Le sue paludi sono ricche e pescose, come amava dire oltre seicento anni fa il grande Ludovico Ariosto, che nel suo Orlando Furioso descriveva "...la città ch'in mezzo alle piscose paludi del Po". Dopo le grandi bonifiche operate in passato, sono stati conservati specchi d'acqua con un'estensione complessiva di oltre 13.000 ettari.
Decantata da poeti ed artisti e ricordata con particolare piacere da chiunque l'abbia visitata, Comacchio lascia immediatamente intravedere le sue antiche origini. La sua attuale estensione, di circa 283 km2, un tempo comprendeva una dozzina di isolotti, collegati tra loro da ponti; e fu proprio sull'acqua che la località trovò il proprio sviluppo urbano ed economico. Nel medioevo si ritrovò contesa dalle vicine città del centro Italia, mentre secoli prima veniva occupata dagli etruschi e dai galli e successivamente dai romani.
Furono proprio questi ultimi a scavare il primo profondo canale lagunare in un territorio allora conosciuto per la località etrusca di Spina. Le scoperte archeologiche sono state fondamentali per capire che gli stessi etruschi già praticavano scambi commerciali con le popolazioni al di là dell'Adriatico, compresa l'antica Grecia.
La vasta palude di un tempo è oggi scomparsa e ha lasciato posto all'espansione agricola e residenziale, che a sua volta ha formato un interessante quadro paesaggistico da ammirare per l'architettura e la natura presente. La cittadina conserva molte testimonianze medievali: iniziando la visita dal Canale Maggiore, per esempio, ci si accorge immediatamente dell'importanza storica di Comacchio da due ponti, il Ponte di San Pietro e Ponte degli Sbirri. Quest'ultimo fu eretto nel XVII secolo, alcuni secoli dopo il fiorente dominio longobardo prima e Carolingio poi. In quel periodo la località divenne la favorita dei suoi governanti, capace di possedere una delle più potenti flotte marinare dell'Adriatico, tanto da entrare direttamente in concorrenza con Venezia: fu il sale prodotto dalle lagune il principale fattore dello sviluppo di Comacchio, lo stesso che portò alla lunga rivalità e guerra con la maggiore città mercantile, durata ben due secoli.
Testimonianze più antiche sono presenti e in particolare, uno dei ritrovamenti archeologici più interessanti della storia italiana, è stata la nave romana d'epoca imperiale Fortuna Maris, qui ritrovata e oggi esposta nel Museo del Carico Nave Romana, appositamente allestito in via della Pescheria 2.
Il vero emblema di Comacchio è il Ponte Pallotta, conosciuto anche con il nome di Trepponti. Edificato nel 1638 in pietra d'Istria, il piccolo gioiello civile è raggiungibile dalla pittoresca Piazzetta della Pescheria. La storia di Comacchio sembra essere rappresentata tutta da questo ponte, vero punto d'unione tra mare, città e laguna. É da qui che diparte la fitta rete di canali delle acque interne, la stessa che ha consentito lo sviluppo urbano. Tra gli altri, si menzionano anche il Ponte dei Sisti, il Ponte del Carmine, il Ponte Pizzetti e il Ponte del Teatro, tutti costruiti intorno al XVIII secolo.
Dal Ponte di San Pietro si ha modo di ammirare l'edificio in stile neoclassico dell'ex Ospedale di San Camillo (eretto da Antonio Foschini) e la piccola chiesa di San Pietro. Non lontano è il Palazzo Vescovile e la Loggia del Grano, la Torre dell'Orologio del 1330 (benché l'attuale sia opera di ristrutturazione ottocentesca) e la Cattedrale di San Cassiano, del 1659. Dell'originaria chiesa romanica dell'VIII secolo sono state conservate le dodici cappelle, al cui interno sono oggi custodite importanti opere d'arte, tra cui in particolare quelle di Biagio Bogi, Germano Cignani e altre opere provenienti dalla scuola bolognese dei Carracci e dalla scuola veneziana. Le calde tonalità della chiesa madre rimandano al vicino Palazzo Bellini, anch'esso costruito in mattoni e sede della Galleria d'Arte comunale.
Altro importante centro della cultura di Comacchio è il Museo di Remo Brindisi, al cui interno è ospitata un interessante esposizione di opere di Picasso, Modigliani, de Chirico, Guttuso e Fontana. Il museo è situato nella dimora appartenente ad uno dei massimi pittori italiani del Novecento e inaugurata al pubblico nel 1973. La villa si trova precisamente in località Lido di Spina, uno dei sette lidi di Comacchio inseriti all'interno del Parco Regionale del Delta del Po e cioè Lido Volano, Lido degli Estensi, Lido di Pomposa e Lido degli Scacchi, Lido delle Nazioni, Porto Garibaldi (l'antica Magnavacca).
Gli amanti della natura e del Birdwatching avranno modo di apprezzare i percorsi escursionistici alle varie oasi faunistiche, tra cui quelle di Oasi di Boscoforte e Oasi Zavalea. Quest'ultima è anche sede del grande Museo delle Valli, uno spaccato reale della vita della laguna durante il Seicento. Tra le altre riserve naturali, che si consiglia di visitare a bordo delle tipiche 'batane', troviamo l'Oasi Fossa di Porto, l'Argine Reno, le Vene di Bellocchio e la zona umida originatasi dalle valli del Mezzano e cioè le Vallette di Ostellato.
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